A tu per tu con il Maestro Navarro
La chitarra classica, senza dubbio uno strumento affascinante, non solo per armonia ma per la versatilità. Usata in vari ambiti sia classici che contemporanei. Uno dei maestri che ho incontrato è Hernán Navarro, argentino di nascita, ma Spagnolo De Facto. Un virtuoso della sei corde, suona vari generi, dalla classica, flamenco, jazz. Lo abbiamo raggiunto per una chiaccherata.
Buongiorno Maestro, quale è il suo rapporto con la chitarra e la musica?
– Buongiono, mi avvicinai alla musica è attraverso la chitarra. Il mio rapporto con entrambe, la musica e la chitarra è di amore e odio allo stesso tempo: amore perché la musica per me significa tutto, e mi dà sensazioni che non ho provato con nient’altro nella vita. Odio, perché il sacrificio che deve essere fatto è enorme, migliaia e migliaia di ore di studio e lavoro per poter raggiungere un certo livello professionale. Continue rinunce, a esempio passare il tempo con gli amici, la famiglia ecc., per affinare le tue capacità.
A che età ha iniziato a studiare lo strumento?
-Ho iniziato a studiare chitarra all’età di 12 anni, anche se prima di iniziare con la chitarra ho provato alcune lezioni con il bandoneon, uno strumento molto popolare in Argentina in quanto indispensabile per il tango. La suonava un mio prozio paterno Andrés Pandol che dirigeva un’orchestra di tango. Nella mia famiglia paterna ci sono diversi musicisti professionisti e dilettanti.
Quando e come ha capito che la musica sarebbe stato il suo futuro?
-Da bambino volevo davvero fare l’avvocato come mio padre, iniziai a studiare Giurisprudenza, ma dopo poco tempo l’ho abbandonato per dedicarmi alla musica. Non era il mio destino fare l’avvocato, o almeno non avevo la stessa illusione di esserlo di quando ero bambino. La musica aveva attraversato la mia vita!
Ho saputo che lei ha fatto delle pubblicazioni, ce ne parli
-Ho un totale di 9 libri di chitarra pubblicati in Spagna e distribuiti in tutto il mondo. Alcuni di essi sono utilizzati in diversi conservatori in Europa, USA e Russia. Lavoro anche da un paio d’anni per una casa editrice di Madrid, trascrivendo i dischi di Paco de Lucía in partitura.
Ha fatto molte tornée in vari parti d’Europa, tra cui in Italia. Ricordiamo nello scorso anno durante la premiazione Fontane di Roma dove ha ricevuto una menzione, e nell’anno corrente in TV giusto?
-Infatti ho fatto diversi concerti in Italia, principalmente con la grande soprano Dominika Zamara, con la quale è sempre un grande piacere poter lavorare assieme a lei. L’anno scorso abbiamo fatto due concerti molto importanti, il primo in Vaticano, per la cerimonia di premiazione “Fontane di Roma”, mentre in dicembre abbiamo partecipato come ospiti al concorso “Premio Lucio Dalla” trasmesso su Odeon TV. Inoltre ho partecipato a diversi festival musicali in Sicilia con il mio gruppo Gypsy Jazz e Blues “Déjà Vu!”, a volta a Trapani (Festival dei Suoni del Mediterraneo) e due volte a Solarino (Festival Internazionale della Chitarra di Solarino), diretto dal mio grande amico Fabio Barbagallo. Adoro andare a suonare in Italia!
Come vede l’Italia?
-Vedo che c’è molto rispetto per gli artisti e che la cultura è molto importante in Italia. Ho anche notato che c’è una notevole differenza in termini di quantità del lavoro a seconda delle diverse regioni del paese.
Lei è di origine argentina, quale differenza vede tra Argentina e Spagna.
-Sì, sono nato in Argentina ma la mia famiglia è di origine spagnola, croata e in parte italiana.
In Argentina, c’è molta vita culturale, ma quasi nessuno riesce a guadagnarsi da vivere con quello che produce come artista, tranne gli artisti pop o quelli che sono molto conosciuti. In Spagna è più facile riuscire a vivere come musicista, anche se dopo la pandemia le cose sono un po’ cambiate per tutti, e non in meglio. Penso che abbiamo ancora un anno o due per tornare ad avere la stessa mole di lavoro di prima del Covid 19.
-I suoi piani futuri?
Ho iniziato un nuovo libro (già il decimo), sto finendo di registrare il mio quarto cd, e vorrei incidere un cd di belcanto con chitarra con Dominika Zamara. Ho anche in programma di registrare una selezione delle mie opere per orchestra d’archi in Repubblica Ceca, probabilmente alla fine di quest’anno, o il prossimo anno.