Il Triduo Pasquale nell’arte
Giovedì Santo, una ricorrenza importante nella Cristianità: segna l’epilogo della vita terrena di Gesù Cristo, che sboccierà nella vita eterna, nella salvezza e nella Pasqua!
L’ultima Cena, poi la “cattura”, l’accanimento sfociato in tortura, il calvario e infine la crocifissione.
Prendo sputno dall’opera di Leonardo Da Vinci che per l’appunto descrive quell’ultimo atto da uomo prima della crocifissione. Ancora oggi la si può ammirare presso la Chiesa di Santa Maria delle Grazie a Milano, nel così detto Cenacolo Vinciano. Il Maestro utilizzò una singolare tecnica sperimentale per sua realizzazione, poi a causa di vari fattori atmosferici fu necessario un delicato restauro, che per la sua complessità richiese vari anni (1978-1999).
Con un salto temporale arriviamo al 2019, con il corto “The last supper. The living tableau” la versione vivente del capolavoro di Da Vinci, 9 minuti di una multimediale, un’imerssione tra vari aspetti: storico, religioso e artistico dove si mischiano nell’immaginario due arti visive, la pittura e il cinema. Ceato da Arnaldo Linus Acosta, fotografia di Vittorio Storaro, scenografia di Dante Ferretti, decoratrice del set Francesca Lo Schiavo, una produzione The Academy of Film and the Arts: https://thelivingtableau.com/#inquiries
Come di certo sanno i lettori di Italian’s News, da queste parti siamo avezzi alla musica.
Passiamo così al Venerdì Santo.
Come raccontarlo?
Matthäus-Passion (La Passione Secondo Matteo) BWV 244 di Johan Sebastian Bach, trattasi della della trasposizione musicale dei capitoli 26 e 27 del Vangelo secondo Matteo nella traduzione tedesca di Martin Lutero. La composizione risale al 1727 (revisione 1736), per soli, doppio coro e doppi orchestra, una struttura monumentale e di grande impatto.
La prima fu data a Lipsia, Thomaskirche, l’11 aprile 1727.
L’opera si articola in 68 numeri musicali divisi in due parti.
La prima delle quali termina con l’arresto di Gesù nel Getsemani, due ore e quarantacinque minuti di musica, un’imponente meditazione musicale che va oltre gli aspetti musica/religione: l’ascoltatore viene letteralmente rapito e trasportato nell’epoca barocca. Le atmosfere di questo capolavoro sono a di poco oniriche e fanno rivivere nell’immaginario i momenti narrati nell’opera.
Ricordiamo che nel passato la musica sacra aveva un ruolo funzionale al proprio titolo, le composizioni erano inserite all’interno delle liturgie. Mentre oggi le si possono ascoltare al di fuori dell’ambito celebrativo, in produzioni teatrali, etc..